Bombardamento San Lorenzo, il sopravvissuto Mario Di Maio: “Salvai un ragazzino tra le macerie”
Il superstite: “Ero nel carcer minorile perchè avevo fatto a bobbe con i figli dei fascisti”
POLITICA (Roma). “Il 19 luglio del 1943 ero nel carcere minorile perché avevo fatto a botte con i figli dei fascisti. Fatalità le prime bombe sono cascate a Via dei Reti sul carcere e siamo riusciti ad uscire. Mi sono portato un bambino di due anni con la fronte spaccata in giro per il quartiere. Mentre correvamo dopo il bombardamento ci mitragliavano dagli arei. Al ragazzino l’ho lasciato al camposanto dove c’erano delle donne in degli stanzoni. La prima notte dormivamo nella scuola di Alberto Sordi il Giardinieri e stavamo lì. Ci ha ospitato il cugino di papà che era il custode. Il giorno dopo passano le SS fuori dal cancello e ci hanno passato una raffica di mitraglia. Quando è finita la guerra sono andato anche io a scavare lì alle Fosse Ardeatine”. Così Mario Di Maio, sopravvissuto al bombardamento di San Lorenzo, a margine dell’80esimo anno dall’eccidio. (Marco Vesperini/alanews)
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