Strage Samarate, Nicolò: “Ho scritto a mio padre ma non lo perdono”
Per la prima volta senza la sedia a rotelle: “Vorrei lavorare nel settore aeronautico”
CRONACA (Busto Arsizio, Varese). “Non credo lo perdonerò mai per quello che è successo, ciò che mio padre ha fatto mi accompagnerà per tutta la vita. Però ci siamo scritti delle lettere, gli ho chiesto perchè lo ha fatto, vorrei capire, ma temo non ci saranno mai risposte: lui mi risponde che quello che gli chiedo è legittimo”. Così Nicolò Maja, prima della sentenza, a Busto Arsizio, che vede imputato il padre Alessandro per l’omicidio della madre, Stefania Pivetta, e della sorella, Giulia. Nicolò, sopravvissuto al raptus di violenza di quella notte fra il 3 e il 4 maggio 2022, per la prima volta si è presentato in tribunale senza la sedia a rotelle, confermando invece l’immagine delle due vittime apposte sulla propria t-shirt: “Sono qui anche oggi per dimostrare a mio padre che ce la sto facendo, che sto riprendendo in mano la mia vita. Qualsiasi sentenza – ha proseguito – non sarà mai abbastanza, ma vorrei un po’ di giustizia. Il mio futuro? Sto pensando al prossimo intervento che dovrò fare, poi mi piacerebbe trovare un lavoro, magari nel settore aeronautico”. (Riccardo Fani/alanews)