Iran, manifestanti antiregime a Milano: “Finchè c’è apartheid femminile non è mio Paese”
Centinaia di persone al corteo di protesta e solidarietà a un anno dalla morte di Mahsa Amini
(Milano). In occasione del primo anniversario della morte di Mahsa Amini e dall’inizio della Rivoluzione ‘Donne, Vita e Libertà’, centinaia di persone hanno partecipato a una lunga marcia di protesta da Corso Venezia a Piazza Duomo, passando per Palazzo Marino dove è stata affissa una foto dell’attivista. “Oggi celebriamo un anno di lotta e riconfermiamo quanto deciso un anno fa: il rovesciamento del regime dei mullah” dice l’attivista Rayhane Tabrizi. “In Iran esiste l’apartheid femminile, alle donne non viene riconosciuto alcun diritto umano. Vivo in Italia da 43 anni, solo quando tutte le donne avranno la loro libertà fondamentale potrò dire che l’Iran è il mio Paese” racconta il dottor Taher. “I giovani iraniani non hanno la libertà di manifestare pacificamente, ma la maggior parte è contro il regime e chiede la democrazia” spiega la documentarista Somayeh Haghnegahdar. Tra i partecipanti, anche il consigliere comunale di Trento Marco Carli e il capogruppo del PD Lombardia Majorino. (Nicoletta Totaro/alanews)

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