Femminicidio Nappini, la collega infermiera: “Qui per dire che non ci sia più l’ennesima Rossella”
“Io ho due figlie femmine: no posso aver paura per me e per loro”
(Roma). “Io e Rossella eravamo sanfilippine, un pezzo della famiglia di questo ospedale. Oggi siamo qui per far si che non ci sia l’ennesima Rosella: siamo stanche come donne di aver paura, siamo stanche di guardarci le spalle, di guardarci intorno quando apriamo la porta di casa. Sta diventando abitudinario uccidere una donna. Donne che hanno denunciato ma nonostante tutto sono state uccise e molte non denunciano perché non c’è nessuna certezza e vince la paura. Io ho due figlie femmine e devo aver paura per me, per loro, perché non siano l’ennesima Rossella? Bisogna che qualcuno si facca una domanda e sia dia una risposta: qualcosa non va. Io guardo in faccia oggi i miei colleghi e non c’è bisogno che diciamo una parola perché basta uno sguardo per capirci. Faremo altre iniziative per far si che non ci sia l’ennesima Rossella”. Così Stefania, collega e amica di Rossella Nappini. (Marco Vesperini/alanews)

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